Novità sul fronte Imu nel 2020 e per i Comuni cambiano alcune cose. Andiamo a vedere nello specifico quali sono i loro compiti e cosa potranno fare in più rispetto al passato.
Partiamo dalle aliquote Imu 2020. Come ricordato da un articolo del Sole 24 Ore, per approvare le aliquote Imu i Comuni hanno tempo fino al 30 giugno 2020. Si ricorda che i Comuni devono obbligatoriamente deliberare le aliquote, in caso contrario infatti vengono applicate le aliquote base della nuova Imu.
La data del 30 giugno 2020 fissa il termine ultimo anche per l’approvazione del regolamento, che deve avvenire nel caso in cui – come sottolineato dal quotidiano economico – “il Comune intenda disciplinare alcuni aspetti come quelli ora previsti nel comma 777 della legge 160/2019, fermo restando la più ampia potestà regolamentare prevista dall’articolo 52 del Dlgs 446/1997”.
I Comuni hanno poi la possibilità di disporre il rimborso dell’imposta pagata per le aree che diventano in un secondo momento inedificabili. Per quanto riguarda le aree fabbricabili i Comuni possono inoltre deliberare i valori di riferimento e “limitare il loro potere di accertamento qualora l’imposta sia versata considerando i valori deliberati, e ciò anche con l’intento di ridurre il contenzioso”.
Una novità riguarda la possibilità di stabilire “l’esenzione dell’immobile dato in comodato gratuito al Comune, o ad altro ente territoriale o ad ente non commerciale, esclusivamente per l’esercizio dei rispettivi scopi istituzionali o statutari”.
Nello specifico, Il Sole 24 Ore ha sottolineato che, in base a quanto disposto, sarà possibile “l’esenzione per gli immobili posseduti da privati e dati in comodato a Comuni, Province, Regioni o anche ad enti non commerciali, a condizione che siano utilizzati per scopi istituzionali o statutari del comodatario”.