Il decreto rilancio ha introdotto importanti novità anche per l’Imu 2020. L’imposta municipale sugli immobili infatti viene cancellata, ma non per tutti. Esenzione Imu per gli alberghi e le altre strutture ricettive, mentre l‘Imu sulla seconda casa rimarrà per le altre categorie, compresi i contribuenti privati.
Esenzione Imu alberghi nel decreto rilancio
Nel decreto rilancio, pubblicato in Gazzetta Ufficiale, viene introdotta l’esenzione Imu per gli alberghi e le altre strutture ricettive, tra le più colpite dall’emergenza coronavirus. In particolare ad essere esenti dall’Imu 2020 nel decreto rilancio sono:
- residence e campeggi
- ostelli della gioventù
- rifugi di montagna
- agriturismi
- villaggi turistici
- colonie marine e montagne
- affittacamere per brevi soggiorni
- case e appartamenti per vacanze
- bed & breakfast
- stabilimenti balneari marittimi lacuali e fluviali
- immobili degli stabilimenti termali
Con le disposizioni contenute nel decreto ad essere bloccate sono sia la quota comunale dell’Imu sia quella statale. Unica condizione per poter usufruire delle agevolazioni per l‘Imu 2020 contenute nel decreto rilancio che i possessori degli immobili siano anche i gestori delle attività turistico-ricettive che si svolgono.
Decreto rilancio, si pagherà l’Imu sulla seconda casa?
Nel decreto rilancio non vi è traccia dell’esenzione per le altre categorie catastali di immobili, ad eccezione della D/2, che quindi dovranno pagare l’Imu sulla seconda casa per il 2020, secondo le regole stabilite dalla legge di bilancio 2020
La scadenza per la prima rata dell’Imu sulla seconda casa è fissata per privati è fissata come sempre al 16 giugno, quando verrà versato l’acconto uguale al 50% del totale di Imu e Tasi dell’anno 2019. Il rimanente 50% sarà invece calcolato sulla base delle aliquote fissata entro il 28 ottobre.