ARERA (Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) ha previsto per il triennio 2020-2022 una sperimentazione finalizzata all’ammodernamento delle colonnine elettriche nei condomini. Chi effettua le opere necessarie ha diritto a un rimborso che varia in base al pregio delle stesse e che è previsto per utente e piano. Prima di vedere i passaggi necessari da compiere e gli importi previsti per il rimborso, cerchiamo di capire perché è stato introdotto il bonus e cosa sono le colonnine elettriche.
Cos’è il bonus ammodernamento colonnine elettriche vetuste
Con la delibera n. 467/2019/R/EEL ARERA introduce per il triennio 2020-2022 una regolamentazione sperimentale per ammodernare le colonnine elettriche vetuste, cioè quelle realizzate prima del 1970 e tra il 1970 e il 1985 che presentano criticità rilevate dal distributore.
Per incentivare l’ammodernamento delle colonnine elettriche vetuste è previsto un rimborso diversificato per ogni utente e piano dell’unità immobiliare il cui importo varia in base al pregio delle finiture.
Cosa sono le colonne montanti
Per comprendere le finalità del bonus, occorre chiarire, prima di tutto, che cosa sono le colonnine elettrice. La definizione la fornisce il Testo Integrato della Regolazione output-based dei Servizi di Distribuzione e Misura dell’energia elettrica, il quale chiarisce che la colonna elettrica è “la linea in sviluppo prevalentemente verticale facente parte di una rete di distribuzione di energia elettrica che attraversa parti condominiali al fine di raggiungere i punti di connessione, in stabili con misuratori di energia elettrica non collocati in vani centralizzati.”
Finalità dell’ammodernamento delle colonnine elettriche
L’ammodernamento è previsto per consentire ai distributori di superare gli impedimenti che incontrano quando devono rinnovare gli impianti più risalenti nel tempo, soprattutto all’interno dei condomini. L’ammodernamento però ha anche un secondo obiettivo, ossia mantenere in sicurezza l’esercizio della rete di distribuzione in vista del crescente consumo di energia per riscaldare e rinfrescare la casa, quando la generazione da fonti rinnovabili non riesce a coprire l’aumento di detto fabbisogno.
Fasi della procedura per usufruire del bonus
Per usufruire del bonus sono previste le tappe procedurali che si vanno a illustrare:
– Prima di tutto il distributore deve fornire al condominio un’informativa preliminaree prospettare la sottoscrizione di un accordo in cui vengono contemplati costi, tempi e modi per procedere all’ammodernamento delle colonne montanti vetuste. Per questo è richiesto alle imprese distributrici di definire entro il 30 giungo 2020 un contratto tipo, valido per tutto il periodo sperimentale, ovvero dal 2020 al 2022.
– Quando il condominio esegue i lavori ammodernamento delle colonne elettriche, per poter poi chiedere il rimborso al distributore, deve predisporre e conservare tutti i documenti relativi alle opere di ammodernamento, compresi quelli comprovanti i costi sostenuti (fatture di acquisto dei materiali e della manodopera).
– Tutta la documentazione che prova il sostenimento delle spese di ammodernamento, entro 60 giorni dalla conclusione delle opere, deve essere inviata al distributore, a cui vanno comunicate anche le coordinate bancarie del conto su cui si desidera ricevere l’accredito del rimborso.
– A questo punto il distributore, verificata la documentazione relativa alle opere, procede al rimborso.
– Dopo il rimborso ARERA o il distributore possono eseguire controlli a campione, in conseguenza dei quali possono procedere alla determinazione corretta dell’importo da riconoscere al condominio o alla richiesta di restituzione totale o parziale delle somme non dovute.
Come fruire del bonus colonnine elettriche
Come anticipato, per fruire del bonus colonnine è necessario prima di tutto procedere all’ammodernamento delle stesse, attraverso la realizzazione delle opere apposite. I lavori rimborsabili al condominio che procede all’ammodernamento delle colonnine comprendono le opere elettriche ed edili collegate, come quelle murarie, la posa dei cavidotti esterni al muro e quelle finalizzate a centralizzare i contatori. L’entità del bonus colonnine varia a seconda che l’ammodernamento comprenda o meno la centralizzazione dei misuratori.
Vediamo quindi gli importi del bonus quando si procede all’ammodernamento senza o con la centralizzazione dei misuratori.
Ammodernamento senza centralizzazione dei misuratori
In questo caso il condominio o il distributore, previo accordo, esegue le opere di scasso e di ripristino delle finiture. Il distributore procede quindi alla posa delle nuove linee elettriche.
In questo caso al condominio spetta il rimborso:
– di 400 euro per piano e di 700 euro per utente, per le opere di basso pregio;
– di 500 euro per piano e di 800 euro per utente, per le opere di pregio medio;
– di 600 euro per piano e di 900 euro per utente, per le opere di alto pregio.
Grazie all’ammodernamento ogni condomino può contrattualizzare una potenza disponibile minima di 6,6 kW. Sono fatte salve le potenze superiori a 6,6 kW già contrattualizzate nel momento in cui si procede all’ammodernamento della colonna montante.
Ammodernamento con centralizzazione dei misuratori
In questo caso le opere elettriche ed edilizie del nuovo quadro centralizzato sono a carico del condominio. Il rimborso previsto dal bonus in questo caso è superiore perché tiene conto della posa delle linee elettriche a valle del contatore.
Questi gli importi del rimborso, che variano sempre in base al pregio delle opere:
– 700 euro per piano e 1000 euro a utente per le opere di basso pregio;
– 800 euro per piano e 1100 euro a utente per le opere di pregio medio;
– 900 euro per piano e 1200 euro a utente per le opere di alto pregio.
In entrambi i casi per i lavori edili eseguiti per la parte del cavo elettrico compreso tra il basamento della colonna montante e il confine della proprietà è previsto un ulteriore rimborso che va da un minimo di 100 euro a un massimo di 1500.