Quale sarà l’andamento dei prezzi degli immobili nel 2020? Ecco cosa dice la Banca d’Italia nel “Rapporto sulla stabilità finanziaria“.
Nel suo rapporto, Palazzo Koch afferma che in Italia “i prezzi delle case scenderanno in misura significativa già nel corso di quest’anno”. Nello specifico, il documento evidenzia che nel nostro Paese “i dati relativi agli annunci online mostrano che a partire dalla seconda decade di marzo il numero delle abitazioni proposte per la vendita e l’attività di ricerca dei potenziali acquirenti sono fortemente diminuiti. Questa tendenza risulta particolarmente marcata al Nord, l’unica area dove le quotazioni erano in moderata espansione alla fine dello scorso anno. Secondo nostre stime, i prezzi delle case scenderanno in misura significativa già nel corso di quest’anno”.
Ma vediamo nel dettaglio quanto riportato dal “Rapporto sulla stabilità finanziaria” della Banca d’Italia:
“Prima della diffusione del Covid-19 il ciclo immobiliare in Europa si trovava ancora in una fase espansiva. L’aumento dei prezzi nel mercato residenziale era particolarmente sostenuto in Germania e in Spagna. Pur rallentando, i prezzi continuavano a salire anche nel comparto non residenziale. Nei prossimi mesi è probabile che lo scenario muti radicalmente. Nel breve termine il peggioramento delle condizioni del mercato immobiliare potrebbe essere più rapido di quello registrato durante la crisi del 2012. Su un orizzonte più lungo, riassorbiti gli effetti delle misure temporanee di contenimento del contagio, le condizioni cicliche dipenderanno dalle conseguenze della pandemia sui redditi delle famiglie.
In Italia i dati relativi agli annunci online mostrano che a partire dalla seconda decade di marzo il numero delle abitazioni proposte per la vendita e l’attività di ricerca dei potenziali acquirenti sono fortemente diminuiti. Questa tendenza risulta particolarmente marcata al Nord, l’unica area dove le quotazioni erano in moderata espansione alla fine dello scorso anno. Secondo nostre stime, i prezzi delle case scenderanno in misura significativa già nel corso di quest’anno.
Sulla base di nostre valutazioni, nel caso di uno scenario avverso il rapporto tra il flusso annuale di nuovi crediti deteriorati relativo ai prestiti concessi alle imprese del settore immobiliare e il capitale delle banche italiane ritornerebbe a salire al 5,2 per cento, un valore elevato ma notevolmente inferiore rispetto al picco registrato in seguito alla crisi dei debiti sovrani nell’area dell’euro. Le stime sono tuttavia soggette ad ampia incertezza e la probabilità che il rapporto si riporti su livelli prossimi a quelli registrati dopo la crisi finanziaria del 2008 non è trascurabile. L’aumento dei crediti deteriorati sarebbe più contenuto per i prestiti alle famiglie, grazie alla maggiore solidità finanziaria del settore”.