Con la pandemia da coronavirus il settore degli affitti brevi, prima in forte espansione, ha registrato una battuta d’arresto. Ma non tutti gli operatori hanno sofferto allo stesso modo: chi sa adattarsi alla “nuova normalità” e investe in un modello di business più flessibile attraverserà il momento senza troppe difficoltà. Sono infatti molte le nuove tendenze che sono emerse dalla pandemia per quanto riguarda i soggiorni brevi, di lusso e non: da una maggiore attenzione alla sanificazione degli ambienti a un vero cambiamento della domanda.
Affitti brevi turistici nel 2020
Tra i nuovi trend emersi in questi mesi emerge la conversione da soggiorni brevi a soggiorni più lunghi per quanto riguarda gli affitti estivi. Le classiche vacanze al mare, in montagna o al lago si sono infatti trasformate in permanenze prolungate in appartamenti forniti di ogni comfort e capaci di garantire la giusta privacy e sicurezza sanitaria, così necessari per una vacanza all’insegna della prudenza.
Seconde case e locazioni brevi
I prezzi delle locazioni brevi sono rimasti invariati, sostenuti da una offerta di appartamenti non sovrabbondante dato che i proprietari in questi mesi hanno spesso utilizzato in prima persona le proprie seconde case. Ovviamente le presenze si sono ridotte anche significativamente a causa del calo dei turisti stranieri, compensati tuttavia da una maggiore presenza di italiani alla riscoperta dei luogi ameni vicino a casa propria.
Smart working e affitto
Un’altra tendenza è quella dello smart working da zone di villeggiatura. Non più, però, dalle tipiche località di mare o di montagna, comunque gettonate per proseguire il proprio lavoro da remoto e poter poi godere delle bellezze naturali in libertà a orario lavorativo terminato, ma anche da borghi non troppo considerati prima della pandemia. Il tutto all’insegna del turismo lavorativo, vera scoperta di questa estate 2020.
Il business degli affitti brevi
Dal punto di vista degli operatori del settore, la rivoluzione è stata quella di dover fare i conti con nuove esigenze della clientela, spinte dalla pandemia. Esigenze non solo in termini di un nuovo tipo di domanda di spazi, privacy, comfort e sicurezza sanitaria, ma anche in termini di presenze e di scelta delle location. Alcuni posti in questi mesi sono stati preferiti ad altri, creando, agli operatori con modelli di business meno flessibili, problemi di sostenibilità economica. In generale i property manager hanno cercato la collaborazione delle istituzioni per trovare il modo migliore di navigare attraverso la tempesta della pandemia per poter poi riemergere a emergenza finita nel migliore dei modi.
Norme sugli affitti brevi
Dal punto di vista normativo, dopo l’approvazione della nuova norma sugli affitti brevi alcune cose sono cambiate in termini di permessi comunali, credito di imposta, bonus affitti e norme europee. Un emendamento sulla tassazione del reddito da affitti brevi come reddito professionale qualora si gestiscano più di quattro appartamenti è stato di recente ritirato lasciando aperto il dibattito tra gli operatori del settore.